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La scrittrice è stata ospite venerdì 31 gennaio all’istituto superiore di Asola. Dialogo con ragazze e ragazzi che hanno letto i suoi romanzi.

ASOLA. La scrittrice romana Melania G. Mazzucco (fresco di stampa il suo “L’architettrice”) inaugura il suo mini-tour mantovano ad Asola dove, ieri mattina, ha incontrato i ragazzi e le ragazze dell’istituto superiore Giovanni Falcone. Mattinata speciale, dunque, sia per la Mazzucco – che ha visto i book trailer realizzati a scuola – sia per la platea che ha potuto rivolgere, liberamente, le proprie domande nate dalla lettura dei due romanzi “Io sono con te” e “Sei come sei” (editi entrambi da Einaudi).mazzucco 2020 b94bb7c5 1d11 414a 872f b3e2ab741980

Un lavoro lungo, nato all’interno dei gruppi di lettura scolastici che, promossi e sostenuti da alcune docenti, hanno portato alla realizzazione dei due filmati e dell’incontro con la scrittrice, reso possibile anche grazie all’ex assessore Luisa Genevini.

La Mazzucco, intervistata dalla studentessa e attrice Sophia Davollio, ha spiegato che le sue storie «non sono mai narrate in ordine cronologico. Noi non entriamo in contatto con una vicenda, o con la storia di una persona, dall’inizio. C’è un momento nel quale la storia diventa nostra e quello è il centro emotivo dell’incontro. Nel caso di “Io sono con te” è la caduta in stazione di Brigitte, la donna del Congo protagonista di questo romanzo – inchiesta che, fin da subito, ho voluto non fosse una semplice intervista».

La scrittrice è incisiva nel raccontarsi. Spiega ai giovani del Falcone che «raccontare una storia non è cercare la narrazione, ormai stereotipata, che tutti ci aspettiamo. Io volevo vivere con questa donna e capire il dolore, la sofferenza, i sogni e le speranze. Che cosa aveva spinto questa donna a partire non per una seconda vita perché, di fatto, è una prima vita poiché l’altra è stata completamente distrutta».

La platea ascolta in religioso silenzio quando la Mazzucco ricorda che «sono passati nove giorni nei quali Brigitte è rimasta nell’indifferenza di tutti noi che transitavamo per la stazione Termini. Ecco perché questa storia ci riguarda tutti». Ancor più incisiva lo diventa quando affronta il tema dell’emigrazione italiana (tema trattato in “Vita”): «Nella mia scrittura e nella mia narrativa mi sono sempre occupata della famiglia e delle relazioni famigliari. L’emigrazione di mio nonno mi è servita per raccontare che cosa accadeva alle famiglie che si spezzavano per esigenze di lavoro. I padri che partivano, le moglie che restavano con i figli. Quali dinamiche si andavano a creare? Che sentimenti erano in gioco? E qui mi ricollego al mondo dei migranti in un’epoca in cui la narrazione pubblica, e dominante, è compromessa».

Stessa logica è quella che sorregge “Io sono con te”, romanzo dove «si parla di una famiglia formata da due padri». Alla domanda su come abbia fatto a calarsi nel ruolo di due uomini, la Mazzucco risponde ricordando che «questo è parte del mio lavoro e che, soprattutto, era un tema che andava indagato dato che due donne con una figlia è una situazione che viene accettata meglio di quella di due uomini. La famiglia, oggi, nella nostra società ha subito molti cambiamenti. Sempre più, anche nelle coppie etero, intervengono la chimica, la tecnica e la scienza. Cosa succede in questi microcosmi? Sono i temi che mi interessava e interessa analizzare». 

 

Luca Cremonesi

 

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