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Più di 50 studenti del liceo scientifico Falcone di Asola sono stati protagonisti di una esperienza didattica e umana davvero unica e appassionante.
Durante il periodo di pausa didattica (22/30 gennaio) sono stati mandati a gruppetti come “insegnanti” nelle ore di matematica curricolari delle classi dalla prima alla terza, gestendo interamente gli studenti nel lavoro di ripasso e consolidamento.
Grande responsabilità e intenso impegno ( hanno lavorato in media due ore ogni giorno) , ma anche l’immensa  soddisfazione di avere la fiducia dei docenti e della scuola, la scoperta dell’importanza di collaborare, la gioia di aiutare i più piccoli ad affrontare le difficoltà in matematica e apprezzarne la bellezza anche attraverso il loro esempio.

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Il lavoro era stato preparato da tempo con precisione e impegno, attraverso la collaborazione continua e costruttiva dei docenti coinvolti : per ogni classe è stata costruita una raccolta di materiali e schede utili per il ripasso, che i ragazzi tutors hanno suddiviso nelle varie giornate adeguandole alle esigenze delle classi a loro affidate. La dirigenza ha accolto da subito con entusiasmo e apprezzamento questa iniziativa, che ha comportato una precisa organizzazione degli spostamenti e degli orari e necessitava di un forte investimento di fiducia, coraggio e lungimiranza . L’attività rientra in un progetto più ampio di peer tutoring in matematica che la scuola porta avanti da più di due anni con ragazzi tutors volontari e ragazzi tutorati che si iscrivono ogni settimana in orario extrascolastico per avere la possibilità di lavorare insieme a compagni più grandi ed “esperti”.

Però stavolta la scuola ha deciso di scommettere più coraggiosamente su di loro affidandogli la gestione di intere classi per tutto il periodo della pausa didattica. E la scommessa è stata vincente: soprattutto i ragazzi del biennio sono stati entusiasti nel poter lavorare coi loro compagni, hanno ricevuto spiegazioni con un linguaggio a loro più congeniale, hanno potuto esprimere liberamente dubbi apparentemente sciocchi che non avrebbero avuto il coraggio di esporre ai docenti, hanno lavorato con più motivazione, ma soprattutto hanno avuto l’esempio di giovani come loro che credevano nel loro compito, si appassionavano nella spiegazione, si prendevano cura di loro, “perdevano” tanto tempo per costruire un lavoro che fosse il più possibile utile e piacevole. E si sono creati anche rapporti di fiducia e vicinanza dei tutors tra loro e con i tutorati.

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Addirittura alcuni ragazzi hanno lavorato delle ore in più del previsto pur di concludere il loro percorso con le classi di cui si erano presi cura e a cui si erano “affezionati”. Certamente i docenti avrebbero svolto nello stesso tempo molti più argomenti, con competenze più adeguate e un linguaggio più preciso . Noi però crediamo fermamente che la scuola non debba costruire solo “bravi studenti” , ma prima di tutto valorizzare le persone nella loro unicità e renderle consapevoli che sono infinitamente più grandi e importanti dei voti sulle loro prestazioni.  E ci siamo emozionati nel vedere realizzarsi una piccola parte di questo sogno.

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